STORIA E STORIE DELLE
COOPERATIVE DI FANO
Le vicende narrate da questo libro si fermano 75 anni fa, alla vigilia della seconda guerra mondiale.
Leggerlo non è, però, soltanto un modo per imparare qualcosa sulla nostra storia, ma regala a ognuno di noi stimoli importanti sul futuro della cooperazione, sulle sfide, i rischi e le opportunità che abbiamo davanti. È, dunque, un’occasione importante per pensare al futuro, forti della lezione che ci deriva dal passato.
Correva l’anno 1998 e lavoravo alle dipendenze della Cassa di Risparmio di Fano in qualità di direttore della filiale di Monteporzio, quando mi venne proposto di collaborare con la Cassa Rurale ed Artigiana di Sant’Andrea di Suasa, oggi Banca Suasa.
Accettai e da quel momento mi si aprì il mondo delle cooperative di cui mi colpì la sensibilità sociale e l’attenzione rivolta ai soci della banca; tra l’altro, l’anno precedente la mia assunzione, la Cassa aveva promosso una vigorosa campagna di incentivazione della compagine societaria, con lo slogan: “Il privilegio di essere soci”.
Al di là dello sforzo di riordino e rielaborazione dei materiali reperiti, il taglio espositivo ha tenuto conto della mia predilezione per gli aspetti sociali e umani della vita delle cooperative analizzate, oltre che dell’attività economica delle stesse.
L’elemento che è emerso con maggior incisività e che ha orientato la mia ricerca, in un senso piuttosto che in un altro, è stato la passione e l’’impegno che hanno animato i diversi cooperatori fanesi; nel descrivere le storie di queste cooperative, ho voluto citare i nomi dei soci fondatori affinché si conosca e venga ricordato il coraggio di chi, per primo, ha abbracciato gli ideali della cooperazione.
Quelle che seguono, pertanto, sono pagine che rappresentano uno straordinario fenomeno di esperienza che è la cooperazione fanese del periodo 1879-1939.
Difficile stabilire quale sia stata l’incidenza del movimento cooperativo sullo sviluppo economico della nostra città, probabilmente non ne è stata una componente di rilievo, considerando, per esempio, la breve durata in vita delle cooperative. Di tutte quelle che ho esaminato, oggi ne sono sopravvissute soltanto tre: la Cassa Rurale Cattolica di Depositi e Prestiti di Ferretto (oggi Banca di Credito Cooperativo di Fano), l’Unione Cooperativa di Consumo di Centinarola e la Cooperativa fra Marinai e Pescatori (oggi Coomarpesca).
Diverso è il giudizio se si fa riferimento all’incidenza politica, soprattutto nei primi anni del ‘900; basta leggere i vari periodici fanesi per rendersi conto del contributo dato dalla cooperazione all’affermarsi degli ideali di solidarietà che venivano propagandati con il diffondersi dei vari movimenti politici e che diverranno, con il tempo, l’anima della cooperazione.
Da fanese, un po’ ”vulòn”, mi auguro che in futuro, indagando ulteriormente nella vita delle oltre sessanta cooperative fanesi qui esaminate, non manchino notizie sorprendenti, tali da riscrivere pagine significative della storia della mia città.
Nell’ultima parte della ricerca, ho voluto raccontare altre storie di imprenditori fanesi, continuando ciò che ho scritto nel mio primo libro: “Fano attraverso le inserzioni pubblicitarie: storie di imprese e imprenditori”.
Oggi presento questo lavoro, consapevole che non si tratta dell’opera di uno storico, ma il risultato del mio impegno nell’approfondire la conoscenza del mondo cooperativo fanese e desidero ringraziare le Istituzioni e le persone tutte, da me interpellate, per la disponibilità e la collaborazione che mi sono state sempre prestate nelle ricerche documentali.