Cookie Policy Giorgio Tonelli | Fano attraverso le Inserzioni Pubblicitarie
Fano attraverso le Inserzioni Pubblicitarie
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Fano attraverso le inserzioni pubblicitarie.
Storie di imprese e Imprenditori

Prima del marketing, degli studi di mercato e delle agenzie specializzate in pubblicità, la strategia per costruire l’immagine delle aziende si avvaleva di piccole inserzioni strette nelle rigide colonne di un giornale.
Ho passato in rassegna più di cinquant’anni di attività imprenditoriale fanese, raccontandola attraverso la reclame commerciale di oltre 600 inserzioni pubblicitarie, reperite in gran parte su giornali e periodici locali, ricostruendo per alcune famiglie fanesi le origini e, per altre, raccontando la loro storia.
Le inserzioni pubblicitarie rappresentano la prima vera forma di pubblicità moderna, nata verso la fine dell’800.
All’inizio esse consistevano in piccoli annunci che comparivano nell’ultima pagina dei giornali, ma si trattava di annunci solo informativi: è il caso del dentista Rocchetti (1894) che utilizza le inserzioni per comunicare alla propria clientela il luogo (farmacia) e il tempo delle visite.
Successivamente le inserzioni si evolvono, le strategie di comunicazione impongono un uso più diretto delle frasi di pubblicità e nascono i primi slogan: la farmacia G. B. Orsini (1913) per identificare i propri prodotti si inventa “le pastiglie San Paterniano” contro la tosse ed i raffreddori e “l’Elixir china del Metauro”, un liquore tonico e digestivo.
Ancora. Le inserzioni si trasformano, gli slogan sono sempre più arguti e sofisticati, diventando più leggibili, variando il carattere e la dimensione: è il caso dei Magazzini Aprili (1921) che per meglio vendere i mobili si inventano l’accattivante frase: “Volete spendere bene il vostro denaro? Visitate i magazzini Aprili”, altri come Antonio Anelli (1937) sostiene: “Chi più spende meno spende” precisando… “si preferisce questo negozio perché fornito solo di merce di qualità ottima”.
Nella vastità delle inserzioni non mancano gli annunci curiosi, come quello di Crescentino Giovanetti (1911) che per pubblicizzare i propri liquori, avverte che, i suoi prezzi sono “d’impossibile concorrenza” o quelli dell’armeria Mazza (1937) che ricorda ai cacciatori… “la cartuccia più economica non è quella di minor costo ma è quella che più uccide”.
In alcuni casi, le decorazioni floreali impreziosiscono le scritte che si semplificano e vengono inseriti i premi vinti dalla ditta, le società affiliate e le medaglie ottenute alle varie esposizioni: è il caso della tenuta Diana (1909) che nell’inserzione ricorda che è stata premiata da “4 medaglie al merito agrario”..
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