Da tempo abbiamo pensato che sarebbe stato utile comprendere con una visione unitaria i vescovi e i cardinali originari dell’intero territorio diocesano di Fano Fossombrone Cagli Pergola, entità ecclesiastiche distinte fino al decreto datato 30 settembre 1986 della Congregazione per i Vescovi ma che già dal 1° giugno 1973 le diocesi di Fossombrone, di Cagli e di Pergola erano state poste sotto Amministratore Apostolico “sede plena” nella persona di mons. Costanzo Micci vescovo di Fano. Uguale progetto nutrivamo circa i preti che nel sec. XX hanno operato nella Diocesi.
Abbiamo quindi raccolto nella I parte dati biografici di 60 presuli che onorano le nostre terre dai monti al mare con il loro servizio alle nostre o ad altre diocesi o all’intera Chiesa Cattolica per missioni diplomatiche o nella Curia romana tra cui un papa.
In Appendice alla prima parte presentiamo 10 vescovi oriundi di altre diocesi con lo scopo di aggiungere o precisare qualche dato biografico o di correggere errori, ricordando l’osservazione ascoltata dalla bocca del prof. Aldo Deli, docente fanese e scrupoloso ricercatore d’archivio: “Quando un errore è stato pubblicato, altri credendo che corrisponda a verità non verificheranno le fonti, perpetuando l’errore”, a cui fa eco il prof. Franco Battistelli quando parla di “quel bisogno di chiarire e correggere tante affermazioni gratuite o inesatte di sedicenti esperti e storici del passato” (introduzione a I merli di Fano di Aldo Deli, Fano 2008, pp. 7-8).
Il nostro lavoro è una raccolta di dati anagrafici ma non di giudizi sulle singole persone delle quali però, quando occorrevano, abbiamo sentito il dovere di ricordare virtù esemplari e benemerenze sociali, tralasciando eventuali aspetti meno apprezzabili in base all’antico assioma: “Parce sepulto” (“perdona a un defunto”, Virgilio, Eneide, III,14) che invita ad essere indulgente con chi non è più in vita o ancor meglio: “Distingue tempora et concordabis iura” (“distingui le epoche e comprenderai le leggi”) frase attribuita a Francisco De Victoria di Salamanca (1483-1546, considerato fondatore del Diritto Internazionale), massima da altri variata in “Distingue tempora et explicabis mora” (“distingui le epoche e comprenderai usi e costumi”) che invita a non giudicare con le categorie attuali ma a tener conto delle circostanze, delle leggi e dello spirito del tempo in cui i soggetti sono vissuti.